Il pedinamento lo possiamo descrivere come una vera e propria arte. L'arte del pedinamento la si impara sul campo, cercando di capire bene dove sta andando il soggetto pedinato rimanendo però sempre ad una certa distanza.
Bisogna quindi restare "appiccicati" al soggetto, ma allo stesso tempo senza che lui se ne accorga o che abbia quella brutta sensazione di essere seguito (come si vede in molti film).
E qui ci sta tutta la bravura dell'investigatore che deve riuscire a capire dove va, cosa fa, con chi parla e cosa maneggia il soggetto in questione. E' in questi casi che l'investigatore utilizza i mezzi tecnologici per imprimire le prove della possibile tragressione di ogni tipo.
Una volta si utilizzavano macchine fotografiche con teleobiettivo, oggi basta una semplice fotocamera/videocamera con minimo 10 mega pixel in HD, magari aiutati da una microcamera o microspia sul giubbetto o sul cappello (tanto per avere sempre qualche altra inquadratura) e il gioco è bello che fatto.
Fatto si, ma semplice no. Come già detto il pedinamento deve essere fatto a regola d'arte, perchè se da una parte è facile avere, al giorno d'oggi, delle prove, dall'altro è difficile procurarsele se si viene scoperti!
Furbizia e lavoro nell'ombra, questo è quello che deve fare un buon investigatore!